Parfiri Low Emission Building

Bossarino (SV), Italia

Parfiri Low Emission Building
Bossarino (SV), Italia
2001-2005

Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana, selezione per la Menzione d’Onore “attività produttive e per il pubblico” (2006)

programma: Realizzazione di un nuovo edificio costruito secondo criteri di ecocompatibilità e bioarchitettura
superficie: 1 902 m2
committente: Parfiri srl
progetto: Alfonso Femia * con
ingegneria strutturale: Fabrizio Feltri
ingegneria impiantistica: Marco Taccini
geologia e geotecnica: Cesare Ferrero
impresa: Parfiri srl, Edilceva
modello in ceramica: Danilo Trogu
fotografia: ©E.Caviola
“Come un camaleonte, si adagia e prende i caratteri del contesto, le sue infrastrutture violente, i suoi dolori, si suoi grigiori, i suoi edifici ormai banali e senza pensiero, il fallimento del Moderno. Appare così, ma avvicinandosi, si scopre come le apparenti banalità mutino e si trasformino in un dispositivo della percezione… il contesto è rispettato… i cattivi pensieri avvisati… il piacere e la meraviglia sono ritornati.” AF
L’edificio, per uffici, è collocato all’interno di un’area tipicamente industriale, periferica, di risulta, da un passato agricolo. Attraversata dalle condotte che portano il carbone dal Porto di Vado Ligure alla Centrale Elettrica, caratterizzata dalle due ciminiere landmarks, quest’area contiene una grande discarica (la cui proprietà e gestione e della Società committente l’opera), edifici industriali e commerciali, un antico borgo ligure di costa (Bossarino appunto), la viabilità portuale di connessione alla rete autostradale (Savona-Torino, Genova-Ventimiglia), e, ovviamente, il verde che ne risulta. Il tema del progetto è il Contesto. Il linguaggio scelto per affrontare questo tema è il Realismo. Realismo significa guardare in faccia le costruzioni prefabbricate, terziarie, industriali commerciali. Realismo significa affrontare il tema del Moderno, e della sua declinazione nella periferia delle nostre città. Realismo è ammettere le condizioni al contorno. Lo “Studium” della fotografia di Barthes. Realismo significa affrontare la finestra a nastro come “Punctum” del progetto: la stratificazione di elementi orizzontali da una parte dialoga con il territorio (lo Studium) con i suoi attraversamenti infrastrutturali e le sue sovrapposizioni, dall’altra, con i leggeri sfalsamenti e arretramenti di ogni elemento orizzontale, dialoga, proteggendosi, con l’esposizione solare. Le finestre a nastro, a seconda della loro esposizione, divengono bovindi o incassi. Realismo significa affrontare il grigio universale delle nostre periferie, ed usarlo, in quattro gradazioni, come tema della stratificazione. Poi, improvvisamente, a questo Realismo fatto di composizione elementare e di gradazione di grigi, si inserisce una voglia di Cinema. Di sogno. Le luci colorate rosse, gialle e blu, diverse ad ogni piano, si accendono al tramonto o nelle mattinate invernali e, avvicinandosi all’edificio, si scoprono gli stessi colori negli intradossi degli sbalzi, si scoprono spigoli fatti di sbalzi inaspettati. Forti. Espressivi. Il “Punctum” sembra essere stato individuato. E il realismo contestuale diventa Realismo Magico.