Ampliamento liceo alberghiero Georges-Baptiste

Canteleu, Francia

Ampliamento del liceo alberghiero Georges-Baptiste
Canteleu, Francia
2008

programma: Ampliamento del liceo alberghiero Georges-Baptiste con sezioni panetteria e pasticceria a Canteleu
superficie totale: 3 900 m2
> aule
> 6 laboratori da 180 m2
> 41 letti
> mensa
committente: CR de Haute-Normandie
progetto: Alfonso Femia * con
ingegneria strutturale, sicurezza antincendio, cantierizzazione: Séchaud & Bossuyt Normandie
economista: REBER
cucinista: Créacept
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
“L’edificio, offrendo le sue forme, tende le sue reti, non solo allo spazio ed alla luce, ma anche allo sguardo, alle connessioni visuali tra le differenti entità del programma. La singolarità è basata sul fatto che nella composizione i vuoti contano tanto quanto i pieni.” AF
Il progetto per il liceo alberghiero si inscrive nel paesaggio rispettandolo e valorizzando. L’edificio si inserisce nel contesto come un elemento del panorama: di forma prolungata, è in parte sepolto per ridurre l’impatto visivo sul paesaggio e non modificare la linea naturale del suolo. Le parti vetrate riflettono il paesaggio ed il cielo, dando vita ad un dialogo tra il progetto e la località.

Gli spazi verdi esterni sono organizzati in modo armonioso per dare la sensazione di continuita con il paesaggio esistente.
Delle semplici terrazze in legno permettono di esaltare l’unione con l’edificio e di approffittare ulteriormente degli spazi esterni durante le pause, dopo pranzo o per leggere un libro all’ombra di un albero.
A nord è costituito su degli accostamenti massicci in cemento. Si gioca con volumi e ritmi ed alternando vuoti e pieni in modo tale che la luce gioca e fa vivere le superfici grazie alle variazioni di materie e di ritmi, di solidi e di vuoti, di opacità e di trasparenza.
L’edificio, offrendo le sue forme, tende le sue reti, non solo allo spazio ed alla luce, ma anche allo sguardo, alle connessioni visuali tra le differenti entità del programma. La singolarità è basata sul fatto che nella composizione i vuoti contano tanto quanto i pieni.