Master Plan Area Cascinazza

Monza, Italia

Master Plan Area Cascinazza
Monza, Italia
2008

programma: Master plan area Cascinazza, Monza: commerciale, residenze, uffici e servizi
> superficie totale: 500 000 m2
> superficie edificata: 400 000 m2
committente: Marconi2000
progetto: Alfonso Femia * con
ingegneria strutturale e ambientale: AI Studio, AI Engineering
viabilità e infrastrutture: Stefano Migliaro
immagini: Atelier(s) Alfonso Femia
“Il disegno del suolo nasce dal percorso di una filiera dell’acqua: il fiume Lambro che con le sue anse disegna la città e sorregge il sistema delle ville, del circuito e degli assi urbani.” AF
Monza e i suoi margini, il Lambro e le sue anse, la Villa Reale e le sue simmetrie, il Parco e il suo ambito, il Circuito e la riconoscibilità del segno.
Questi elementi che strutturano l’identità del territorio monzese trovano un nuovo equilibrio che costituisce il fondamento del progetto del masterplan dell’area Cascinazza.
Il disegno del suolo nasce dal percorso di una filiera dell’acqua, così come il fiume disegna la città e sorregge il sistema delle ville, del circuito e degli assi urbani. Questo filamento liquido determina il perimetro regolare di un’area destinata a parco urbano che costituirà quel segno caratterizzante a livello territoriale avente la stessa forza figurativa del Circuito.Dal fiume alla città, procedendo da ovest verso est, il processo di antropizzazione è espresso dalla successione di ambiti sempre più strutturati: il parco fluviale, le radure, il filtro verde con la strada-paesaggio per giungere infine al parco urbano. Il bordo del parco insieme al sistema di assi e direzioni ideali derivanti dal corso del Lambro, stabilisce la disposizione planimetrica degli edifici. La tipologia architettonica dei manufatti reinterpreta il sistema a corte della stessa Cascinazza. La declinazione del tema tipologico segue il rapporto tra gli edifici e il paesaggi contestuale: corti chiuse lungo il fronte maggiormente infrastrutturato a sud, corti aperte dove si voglia intessere un rapporto con il parco, lame quando l’edificio tende a rarefarsi a favore della permeabilità visiva e continuità spaziale. Il segno planimetrico del circuito – bordo del parco – acquista corporeità mediante lo skyline disegnato dai profili degli edifici: dalla bidimensionalità della superficie del parco alla tridimensionalità del costruito urbano. Da orizzontale a varticale.