Palazzo dei Frigoriferi Milanesi

Milano, Italia

Palazzo dei Frigoriferi Milanesi
Milano, Italia
2002-2009

Premio Europeo all’Architettura “Philippe Rotthier” per il migliore mix di architettura tra attività urbana e integrazione (2011)
Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana, segnalazione (2009)
Premio Mies Van Der Rohe, segnalazione (2009)
Premio Internazionale “Il Colore: Materia per l’Architettura” (2007)
Premio Archés (2006)

programma: Riqualificazione del complesso dei Frigoriferi Milanesi, via Piranesi, Milano
> superficie Palazzo dei Frigoriferi Milanesi: 16 600 m2
> superficie totale: 27 480 m2
committente: Frigoriferi Milanesi spa
progetto: Alfonso Femia * con
ingegneria strutturale: Stefano Migliaro, Luca Romano, Luciano Chierici
ingegneria impiantistica: Marco Taccini
fotografia: ©E.Caviola
modello in ceramica: Danilo Trogu
libro: “Cosa c’è in frigo?”
“Il Palazzo riscoprirà la sua natura, la sua forma attraverso un lavoro di sottrazione (la gola scenografica di collegamento ai piani, le aperture continue all’ultimo piano) e di addizione (un sistema di scale esterne complete di ballatoi – terrazze, che si arrampicheranno sino al quarto piano).” AF
Una nuova centralità a Milano sta nascendo: l’area di Porta Vittoria, con i suoi nuovi vuoti da riempire e le sue contraddizioni da interpretare, manipolare, enfatizzare.
Ai bordi di questo vuoto troviamo via Piranesi, strada che si contraddistingue per avere un fronte lungo e compatto, prevalentemente “produttivo” ed uno egualmente frammentato, “residenziale”. Uno zoning lineare, determinato dalla linea ferroviaria che passava sino a pochi anni fa in superficie e che ha scomposto i criteri con cui il fronte a sud si è costruito tra un vero affaccio urbano su via Piranesi ed un retro disordinato, ma oggi affascinante, su Porta Vittoria.
All’interno di questa striscia densa, assume particolare rilievo il comparto Frigoriferi Milanesi – Palazzo del Ghiaccio, composto da un edificio basso e lungo su via Piranesi, banale, sordo, ma che gioca prospetticamente un ruolo di primo piano rispetto alle due presenze importanti al di là della linea, il Palazzo del Ghiaccio, articolato e luogo di memoria milanese e il Palazzo dei Frigoriferi Milanesi 1, monolite cieco e possente che nella sua fisionomia attuale ha perso molti dei caratteri ancora rintracciabili oltre il muro intonacato. Tutto contraddistinto da un grigio cinereo che ben si sposa forse con il grigio plumbeo della metropoli. A tutto ciò va aggiunto un importante basamento posto sotto la quota zero dei due edifici: il Caveau dei Frigoriferi Milanesi, che rende ancora più affascinante e disorientante questa strana compagnia di volumi e funzioni, quasi estranei tra di loro ma nella continua ricerca di un dialogo.
Il progetto di recupero funzionale e architettonico dell’area, gioca su tutti gli aspetti sopradescritti e sulle loro contraddizioni, oltre ad affrontare il tema di ciò che il luogo custodisce e conserva: arte e preziosi.

Il progetto per il recupero del Palazzo dei Frigoriferi, costruito nel 1899 in prossimità dello scalo ferroviario di Porta Vittoria e originariamente adibito a deposito di derrate alimentari e fabbrica del ghiaccio, ridisegna l’ultimo piano del palazzo recuperando il sistema a volte della copertura e allestendo al suo interno uno spazio di rappresentanza aperto al pubblico. Il nuovo sistema distributivo si struttura intorno ad una “gola” che ospita il vano ascensori all’interno del volume e ridisegna il prospetto su Porta Vittoria con un sistema di scale che dal piano parcheggio portano all’ultimo.

• VIDEO PROGETTO:
> Reportage sul complesso dei Frigoriferi Milanesi