Lyon Confluence – Isolato B2

Lyon, Francia

Lyon Confluence – Isolato B2
Lyon, Francia
2015

programma: 94 alloggi, 91 alloggi per studenti, negozi, uffici, asilo, parcheggio
> superficie fondiaria: 3 990 m2
> superficie netta (FR): 12 056 m2
> residenze:
edificio 1: 1 614 m2
edificio 2: 1 862 m2
edificio 3: 2 838 m2
edificio 4 (studenti+residenze): 1 599 m2 + 2 109 m2
> uffici: 2 846 m2
> commerciale: 680 m2
> asilo: 106 m2
committente: SPL Lyon Confluence
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con Siz-Ix Architectes
paesaggisti: Atelier Anne Gardoni
ingegneria strutturale e impiantistica: Artelia Bâtiment & Industrie
ingegneria acustica: Génie acoustique
idrologia (ingegneria): Antea Group
ingegneria ambientale: Inddigo
impresa: Eiffage
livelli energetici: HQE
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Asylum
“Abbiamo anche interrogato il ruolo e l’importanza dell’acqua nel progetto; fisicamente onnipresente in tre forme: il suo potere onirico riempie l’atmosfera della Confluence, gioca con le architetture presenti attraverso i suoi riflessi, e infine, costituisce la fonte primaria e il primo specchio del progetto.” AF
Il progetto architettonico proposto per il blocco B2 è stato ideato seguendo il progetto di pianificazione urbana sviluppato dal team di Lyon Confluence II.
Abbiamo scelto di non mettere in discussione gli assiomi di base del progetto: geometria e posizione dei blocchi, altezze, posizione delle diverse funzioni. Questi dati, necessari per la corretta integrazione del blocco B2 in tutto il nuovo distretto di Confluence, sono per noi la garanzia di coerenza con il “Tutto” formato dal progetto urbano.
Abbiamo semplicemente ripreso la storia laddove gli urbanisti si erano fermati, continuando a sviluppare il progetto con coscienza, rispetto, piacere e passione. Abbiamo deciso di costruire, sulla somma dei vincoli delle specifiche, una strategia di sviluppo per le diverse parti dell’isolato, vuote e piene, dando la possibilità di poter respirare la vita e la forza al suo interno.
Abbiamo cercato di comprendere le caratteristiche di ciascun elemento, la loro natura, il contenuto e il tono del loro dialogo con il contesto. Abbiamo cercato di esaurire ogni possibilità e abbiamo scritto una sceneggiatura originale, ambiziosa, sensibile e coerente.
Siamo partiti dalla fondazione che identifica e caratterizza l’isolato B2: un parallelepipedo rettangolare posto all’intersezione degli assi principali della Confluence. Quelli del molo e di Cours Charlemagne, in primo luogo, l’immaginario cardo e decumano di questa parte della città; e quello del futuro pont des Girondins quindi, irregolarità nel modello statico, spinta violenta di una Lione al di là del Rodano che arriva ad ancorarsi in questa porzione di territorio.
Abbiamo anche interrogato il ruolo e l’importanza dell’acqua nel progetto; fisicamente onnipresente in tre forme (due fiumi e il bacino): il suo potere onirico riempie l’atmosfera della Confluence, gioca con le architetture presenti attraverso i suoi riflessi, e infine, costituisce la fonte primaria e il primo specchio del progetto.
Questa posizione unica ci ha portati a prestare massima attenzione ai limiti e a considerare tutte le possibili implicazioni di ogni azione sull’intero progetto. Per questo, si è deciso di non separare gli edifici tra gli architetti, come spesso si fa, ma piuttosto di avviare un vero lavoro collaborativo, fatto di seminari, discussioni e scambi, per arrivare a una proposta comune condivisa.
Pertanto, questa riflessione e questo lavoro, ci hanno portato a considerare gli edifici del blocco B2 come membri di una sola famiglia. Condividono una stessa base, lo spazio che li collega e alcuni valori (architettonici, ambientali, costruttivi).
Sono tutti diversi, modellati a modo loro in base ai programmi che ospitano e alle relazioni che hanno tra loro. Tutti hanno un ruolo urbano da svolgere nell’isolato Confluence II.

• VIDEO PROGETTO:
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