La Prima Zecca d’Italia

Roma, Italia

RPZcultura   musei
Riqualificazione e recupero del complesso della Prima Zecca d’Italia

Roma, Italia
2019-in corso

programma: Riqualificazione e recupero del complesso della prima Zecca d’Italia, creazione di un polo culturale polifunzionale

> superficie utile lorda: 11 300 m2 + 1 piano interrato
> superfici utili lorde per destinazione d’uso
> bookshop: 231,6 m²
> caffetteria: 252,3 m²
> ristorante: 195,0 m²
> scuola Arti e Mestieri: 2023,6 m²
> biblioteca: 299,2 m²
> centro Servizi: 1449,0 m²
> laboratori Artigiani: 875,0 m²
> museo e aree per esposizioni temporanee: 4323,2 m²
> centro Convegni: 807,2 m²
> foresteria: 837,4 m²
committente: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano spa
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
co-progettista architettonico: Principioattivo Architecture Group S.R.L.
stima costi e tempi, coordinamento sicurezza in fase di progettazione: For Engineering Architecture
progetto strutturale: Redesco Progetti Srl
energia e impianti: Tekser srl
progetto allestimento: dUCKS Scenò + Ott Art Srl
archeologo: Dott.ssa Anna Bondini
esperto gestione economica dei beni culturali: Dott.ssa Beatrice Ravelli
esperto In processi partecipativi e comunicazione: Dott.ssa Chiara Mortaroli
esperto in restauro: Arch. Alberto Torsello
esperto in innovazione tecnologica: Dott. Massimo Temporali
consulente esperta curatrice: Dott.ssa Vera Canevazzi
immagine coordinata: Tonidigrigio Srl
multimedia: Videoworks
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
foto: ©S.Anzini
“Il tempo di prendere tempo” AF
Il Palazzo della Prima Zecca dello Stato in via Principe Umberto rappresenta uno dei punti cardine per lo sviluppo dell’area che si estende a sud della stazione Termini e che ritrova in piazza Vittorio Emanuele II il proprio baricentro.
Il progetto ha come primo obiettivo quello di riqualificare e ristrutturare l’edificio esistente, enfatizzandone i caratteri originari risalenti alla prima metà del ‘900, in accordo con una ri-funzionalizzazione degli spazi interni atta ad accogliere il nuovo programma specificato nel bando.

L’atteggiamento nei confronti dell’esistente si fonda sulla volontà di ritrovare gli elementi identitari che caratterizzavano l’impianto volumetrico simmetrico e composto dell’edificio e quel sapore “industriale” degli ambienti, dato dalla presenza delle grandi macchine per la lavorazione delle monete e dal sistema impiantistico a vista che il progetto mantiene ed enfatizza.
E’ stata quindi prevista la demolizione di tutte le superfetazioni che negli anni hanno pervaso le coperture e occultato la chiara struttura a tre corti, prevedendo la demolizione e ricostruzione dell’ultimo piano del corpo centrale, con un avanzamento del volume verso Via Principe Amedeo, sempre nel rispetto dei limiti dati dal Regolamento locale e dal vincolo di interesse storico insistente sull’immobile.
Il nuovo volume si caratterizza per un’architettura ordinata e “delicata” nel rapporto con l’esistente, la quale, seppure con una netta distinguibilità rispetto alle parti storicizzate, si armonizza con esse attraverso la ricerca di un ritmo che richiama la scansione dei prospetti novecenteschi.

Dal punto di vista funzionale il progetto enfatizza la struttura stereometrica dell’edificio attuale: il suo basamento contiene gli spazi museali e aperti al pubblico, quali la caffetteria il bookshop e la sala congressi. Al piano primo la biblioteca e il centro servizi. Nella corte centrale e nel fronte su Via Principe Umberto si sviluppa la Scuola della Medaglia. Infine nel volume di mezzo si colloca la foresteria con ristorante.
L’introduzione di nuovi vani scale ha permesso di ottimizzare i flussi interni, separandoli in base alle funzioni servite ed integrandoli con l’organismo esistente.

Un progetto che mira quindi all’integrazione con il passato, alla ricerca e riscoperta dei caratteri originali dell’edificio della Zecca, ma con uno sguardo verso il futuro capace di rivitalizzare, attraverso il nuovo programma, degli spazi ricchi di storia e valore.