Nuovo complesso scolastico a Prato

Prato, Italia

Nuovo complesso scolastico a Prato

Prato, Italia
2020

programma: Realizzazione di nuova scuola secondaria di primo grado, primaria e della nuova palestra della scuola Pier Cironi
superficie totale:
> Scuola Secondaria “Pier Cironi”: 3 600 m2
> Scuola primaria “N. Mandela”: 1 650 m2
> palestra: 650 m2
committente: Comune di Prato
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
ingegneria strutturale e ingegneria impiantistica: Sertec Engineering Consulting s.r.l
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
“La scuola si apre, diventa generosa soprattutto intorno a tutta quella che è la filiera della scuola, che non sono solo i ragazzi e il corpo docente ma anche le famiglie, i momenti di attesa, il fatto che possa essere vissuta anche in momenti diversi della giornata, non solo quelli prettamente legati agli orari scolastici.
In questo scenario si collocano gli edifici che appaiono come un ‘unicum’, uno skyline di forme e volumi che gioca con i vuoti delle corti interne, più intime ma comunque aperte verso il grande Parco antistante, per raccontare il tema del paesaggio e la sequenza di piazze e spazi naturali.” AF
La volontà di creare un senso di appartenenza ad una Comunità, quella della Scuola, guida le scelte di progetto, a cominciare dalla “scomposizione” della vecchia scuola senza traumi per chi la vive e la sua rinascita sia in termini temporali che funzionali.
La collocazione del nuovo Complesso scolastico nel sito in questione è nata anche dall’esigenza di dover tenere in piedi la vecchia sede durante i lavori per la costruzione del nuovo Plesso. La nuova scuola, infatti, si colloca sul lato est dell’area andando ad occupare la porzione di lotto non interessata dalla scuola attuale.
Questa scelta, insieme a quella di immaginare il lotto diviso in due aree, una completamente dedicata al Parco, l’altra dedicata al costruito, permetterà la realizzazione della Scuola in un’unica fase, lasciando in seconda fase solo alcune delle attività collettive: la palestra, l’atrio della scuola secondaria e l’edificio adibito a mensa e biblioteca della primaria.

La posizione del nuovo Plesso scolastico andrà a creare in maniera naturale una zona “filtro” tra il contesto stradale, Viale della Repubblica, e l’ambito scolastico.
Tale filtro definirà un’area protetta ma permeabile, naturale e allo stesso tempo didattica, idonea alla fruizione di studenti, docenti e famiglie, anticipando la scuola con un vero paesaggio fatto di natura, spazi di relazione che diventa esso stesso una forma di didattica all’aperto ma anche di momenti conviviali con la grande piazza lineare.
La scuola si apre, diventa generosa soprattutto intorno a tutta quella che è la filiera della scuola, che non sono solo i ragazzi e il corpo docente ma anche le famiglie, i momenti di attesa, il fatto che possa essere vissuta anche in momenti diversi della giornata, non solo quelli prettamente legati agli orari scolastici.
In questo scenario si collocano gli edifici che appaiono come un “unicum”, uno skyline di forme e volumi che gioca con i vuoti delle corti interne, più intime ma comunque aperte verso il grande Parco antistante, per raccontare il tema del paesaggio e la sequenza di piazze e spazi naturali.

Le due Corti, che hanno rapporti volumetrici differenti, vengono parzialmente chiuse dalle funzioni collettive più specifiche, ovvero la mensa e la biblioteca delle elementari e la palestra che ricopre sia una funzione scolastica sia di fruizione per la città.
Questi sono oggetti quasi autonomi che si pongono davanti alle corti, non con un intento di chiusura ma di apertura delle stesse ed in qualche modo anche di protezione, mettendo insieme la dimensione intima del modo di concepire l’architettura con quella collettiva della città. Gli spazi che cambiano di scala permettono di creare degli ambiti più raccolti rispetto a quelli più ampi che invece si aprono all’idea di collettività.

Lo spazio si veste di valore simbolico: è lo spazio dove imparare a crescere come singoli e come parte di una Comunità.