Ricostruzione di San Giuliano di Puglia

San Giuliano di Puglia (CB)

Ricostruzione di San Giuliano di Puglia
San Giuliano di Puglia (CB)
2003-2009

programma: Progetto per la ricostruzione di San Giuliano di Puglia: comparto residenziale 16RD e spazi pubblici
> superficie totale: 15 980 m2
> residenze: 6 680 m2
> spazi pubblici: 9 300 m2
committente: Comune di San Giuliano di Puglia, Regione Molise
progetto: Alfonso Femia * con Annalaura Spalla
ingegneria strutturale: Ing. Nicola Felice
ingegneria impiantistica: Pro.Ma srl
ceramiche: Danilo Trogu
impresa: Mario Di Biase (Campobasso)
fotografia: ©E.Caviola
“I colori di Morandi, i colori di Ghirri che ne fotografa lo studio e la loro forza imprevedibile, applicati ai semplici volumi, sbalzi e arretramenti delle case…” AF
Come immaginare la ricostruzione delle condizioni di abitare e vivere, sulle fondamenta del dolore del territorio e degli uomini. Come restituire intimità e differenze, in un unico atto progettuale. La sintesi contro le differenze. La velocità contro il tempo degli uomini e delle loro case. I colori di Morandi, i colori di Ghirri che ne fotografa lo studio e la loro forza imprevedibile, applicati ai semplici volumi, sbalzi e arretramenti delle case, provano a risolvere questo dilemma.

Non tutti gli spazi devono essere spettacolari. L’alternanza di spazi ricchi e di spazi più tranquilli caratterizza la città tradizionale e quella di piccole dimensioni: crediamo che questa variazione sia giusta e propria. Così il Corso, la Piazza del Mercato e la Piazza-Corte saranno concatenati da tipi di spazio più misurati, più o meno illuminati, nei quali poter sostare in solitudine, o spazi semplicemente da percorrere per raggiungere luoghi di sosta. Ogni luogo ricreerà l’universo spaziale e percettivo antesisma caro agli abitanti, caratterizzato dal rapporto con l’acqua proprio del mondo agricolo (fontane di varie dimensioni), dal sostare all’ombra o al sole in funzione della stagione, dall’idea del mercato come micro-evento, dal silenzio, dal buio.
I traumi del terremoto, della distruzione della propria intimità e della propria storia, sono stati affrontati ricercando un equilibrio fra una ricostruzione complessiva priva del fattore tempo (quasi sempre positivo), la conseguente uniformità dell’insieme e la ricerca di una intimità e riconoscibilità del singolo nucleo familiare.
La varietà delle condizioni abitative antesisma, unita alla molteplicità delle esigenze degli abitanti, incontrati uno ad uno, hanno spinto a evidenziare la peculiarità di ogni abitazione, differenziandone gli arretramenti e gli sbalzi volumetrici, le tonalità della pietra e i colpi di colore, in modo da rafforzare una sorta di “realismo magico”: l’oggettività dei materiali e dei terrosi colori locali, ma con l’aggiunta di elementi di leggera deformazione che restituiscano l’individualità ai residenti.