

















Recupero e valorizzazione ex arsenale austriaco
Verona, Italia
2016
programma: progetto di recupero e valorizzazione Ex Arsenale Austriaco, Verona
superficie funzionale: 29 477 m2
committente: Italiana Costruzioni – Navarra Gestioni
Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
ingegneria strutturale: CONTEC Ingegneria
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
Verona, Italia
2016
programma: progetto di recupero e valorizzazione Ex Arsenale Austriaco, Verona
superficie funzionale: 29 477 m2
committente: Italiana Costruzioni – Navarra Gestioni
Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
ingegneria strutturale: CONTEC Ingegneria
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
“Trasformare l’Arsenale in un luogo di destinazione e non un luogo di solo attraversamento. Un luogo dove sia possibile incontrare l’arte contemporanea in dialogo con le migliori esperienze europee” AF
Esistono luoghi nelle città che hanno una storia di relazione tra il proprio “paesaggio” e l’uso di questo da parte dell’uomo. Spesso sono stati protetti perché presidiati da funzioni che ne hanno salvaguardato la dimensione spaziale e i vuoti che spesso li caratterizzano. L’Arsenale di Verona è uno di questi. Il suo recupero vuole affermare l’Importanza pubblica per la
città sia per la valorizzazione delle volumetrie esistenti sia per quella degli spazi esterni dell’Arsenale, proponendo di costruire un sistema di sequenze di spazi pubblici (giardini, boulevard, corti, …) che trovano al centro dell’Arsenale, identificandosi con esso, la realizzazione di un parco dell’Arte Contemporanea.
La volontà della proposta è quella di trasformare l’Arsenale in un luogo di destinazione e non un luogo di solo attraversamento. Un luogo dove sia possibile incontrare l’arte contemporanea in dialogo con le migliori esperienze europee (la Reggia di Versailles, la Reggia di Venaria Reale, il Mamo de l’Unitè d’Habitation di Marsiglia, i Kensington Gardens della Serpentine Gallery, …) .
L’azione fondativa di questa proposta si basa sulla realizzazione di una pensilina/copertura nella corte centrale, opera d’arte essa stessa, concepita secondo una sequenza di profili che rimandano ad alcuni profili compositivi dell’Arsenale (il timpano di ingresso) e si piega, seguendo una geometria variabile e asimmetrica, come un foglio che varia nella sua natura, da completamente trasparente a parzialmente coperta, attraverso inserti differenti come foglie di ceramica e losanghe di vetro.
Un tappeto di foglie leggero, sostenuto da elementi puntuali si distende sopra un sistema di folies, atte ad ospitare funzioni pubbliche di servizio per il parco, e sostiene un percorso che si muove longitudinalmente e trasversalmente a quote differenti creando una promenade percettiva sull’Arsenale, sul parco, sulla città, volgendo lo sguardo finale sul fiume e la città storica.
I movimenti delle persone saranno lenti (rampe) e veloci (scale), sincopati (passarelle) e variabili (cambi di direzione), individuali (point d’appel) e collettivi (il prato).
Il tutto si potrà collegare con i percorsi delle mura e costituire un nuovo modo di scoprire e conoscere la città.
Un sistema di elementi in pietra e legno definirà il territorio dei percorsi (minerale) al suolo da quelli del parco, dello stare, dell’incontro, degli spazi condivisi (prato).
L’Arsenale diventerà Il Parco d’Arte Contemporaneo di Verona, e saprà così essere un luogo di riferimento internazionale per gli eventi e la cultura creando dei momenti di incontro di richiamo mondiale. Saprà essere un luogo per la città di Verona, un nuovo importante spazio pubblico articolato tra le funzioni e gli spazi all’aperto e in diretta connessione con la città storica.
città sia per la valorizzazione delle volumetrie esistenti sia per quella degli spazi esterni dell’Arsenale, proponendo di costruire un sistema di sequenze di spazi pubblici (giardini, boulevard, corti, …) che trovano al centro dell’Arsenale, identificandosi con esso, la realizzazione di un parco dell’Arte Contemporanea.
La volontà della proposta è quella di trasformare l’Arsenale in un luogo di destinazione e non un luogo di solo attraversamento. Un luogo dove sia possibile incontrare l’arte contemporanea in dialogo con le migliori esperienze europee (la Reggia di Versailles, la Reggia di Venaria Reale, il Mamo de l’Unitè d’Habitation di Marsiglia, i Kensington Gardens della Serpentine Gallery, …) .
L’azione fondativa di questa proposta si basa sulla realizzazione di una pensilina/copertura nella corte centrale, opera d’arte essa stessa, concepita secondo una sequenza di profili che rimandano ad alcuni profili compositivi dell’Arsenale (il timpano di ingresso) e si piega, seguendo una geometria variabile e asimmetrica, come un foglio che varia nella sua natura, da completamente trasparente a parzialmente coperta, attraverso inserti differenti come foglie di ceramica e losanghe di vetro.
Un tappeto di foglie leggero, sostenuto da elementi puntuali si distende sopra un sistema di folies, atte ad ospitare funzioni pubbliche di servizio per il parco, e sostiene un percorso che si muove longitudinalmente e trasversalmente a quote differenti creando una promenade percettiva sull’Arsenale, sul parco, sulla città, volgendo lo sguardo finale sul fiume e la città storica.
I movimenti delle persone saranno lenti (rampe) e veloci (scale), sincopati (passarelle) e variabili (cambi di direzione), individuali (point d’appel) e collettivi (il prato).
Il tutto si potrà collegare con i percorsi delle mura e costituire un nuovo modo di scoprire e conoscere la città.
Un sistema di elementi in pietra e legno definirà il territorio dei percorsi (minerale) al suolo da quelli del parco, dello stare, dell’incontro, degli spazi condivisi (prato).
L’Arsenale diventerà Il Parco d’Arte Contemporaneo di Verona, e saprà così essere un luogo di riferimento internazionale per gli eventi e la cultura creando dei momenti di incontro di richiamo mondiale. Saprà essere un luogo per la città di Verona, un nuovo importante spazio pubblico articolato tra le funzioni e gli spazi all’aperto e in diretta connessione con la città storica.