Centro di Comando Unico Rete RER

Nanterre, Francia

Centro di Comando Unico Rete RER
Nanterre, Francia
progetto 2017

programma: Costruzione di un edificio che combina le funzioni del Centro di Comando Unico (CCU) RER E, il Comando di Controllo della Rete (CCR) e del Central Sub Station (CSS) di Parigi-Saint-Lazare e la ristrutturazione di una hall ferroviaria
> superficie totale: 5 499 m2
> spazi esterni: 2 540 m2
committente: SNCF Réseau Plateau Eole
progetto: Alfonso Femia * con A Concept
paesaggio: Atelier Volga
ingegneria strutturale: Quadriplus Groupe
ingegneria impiantistica e ambientale: Franck Boutté Consultants
ingegneria acustica: Peutz et Associés
economisti: Bureau Michel Forgue
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & CC79
“Ogni grande città possiede degli edifici che si possono definire “eroici” e che sono caratterizzati dalla longevità definita dalle loro dimensioni fisiche, e dalla visibilità nello spazio urbano.” AF
Ogni grande città possiede degli edifici che si possono definire “eroici” e che sono caratterizzati dalla longevità definita dalle loro dimensioni fisiche, e dalla visibilità nello spazio urbano.
Dalla zona Groues alla piana di Montesson, tramite la piazza della Stazione, emerge l’isola ferroviaria, che appare dalla cintura ferroviaria e dalla linea tracciata dalla successione di alberi lungo il percorso pedonale.
Il nostro percorso parte dalla punta ovest del terreno. Possiamo scegliere tra due scoperte: la prima è immediata e permette un accesso diretto alla protezione del volume destinato agli uffici; l’altra, graduale, si snoda intorno al paesaggio, lungo le piccole strutture sportive che permettono, poco a poco, la scoperta dell’ingresso.
Questo è l’aspetto dell’edificio: prendendo come punto di partenza la realtà dell’esistente, la sua relazione con il contesto e le sue caratteristiche – si crea una nuova contemporaneità.
Con una variazione e modernizzazione dei materiali naturali esistenti il primo piano è rivelato grazie al suo rivestimento ritmato da lamelle in cemento bianco. Come volume emergente, sovrasta e protegge la camera di compensazione vetrata della hall d’ingresso.
Il percorso viene creato nello spazio liberato dallo slittamento delle due facciate, attraverso il nuovo cemento forgiato e i vecchi mattoni conservati dal volume del primo piano.
Sempre scollegato, questo nuovo volume genera puntualmente nuove forme al di fuori dei confini degli edifici del mercato, rispettando e ampliando la loro organizzazione con un gioco di comparsa e scomparsa. Appoggiandosi, toccando, girando attorno, cancellando, crea l’identità visiva del progetto.
All’interno, il percorso viene creato in tre modi.
In primo luogo, l’ingresso, leggermente ristretto, consente il controllo e la visibilità necessari al programma. Successivamente, un allargamento e un’apertura verso il patio: la luce zenitale invita ad alzare lo sguardo in direzione della copertura in vetro esistente.
È l’ascesa verso gli uffici, un respiro che consente la contemplazione della struttura esistente e del polmone verde dell’edificio.
I piani che conducono agli uffici. Ciascuno di essi si apre sulle facciate esterne, godendo al massimo della luce naturale.
Infine, il cuore dell’edificio, la sala di controllo. Sotto la larghezza degli edifici del mercato, viene a crearsi una nuova interiorità, magica e desiderabile.
Il volume delle volte diventa percepibile ma la luce di cui è alimentata è controllata mediante una struttura che consente di regolare l’arrivo dei raggi luminosi.
In basso, le luci circolari riprendono la forma dei pannelli di controllo.
Infine, l’inizio del parcheggio verde che si sviluppa sul retro della facciata, lungo le facciate conservate dei workshop a sud.
Di fronte, si sviluppa la struttura che ospita i binari, miscelando lamiere in metallo trapezoidale e lamelle in vetro.
Allontanandosi, diviene chiara la scelta dell’orizzontalità: ogni programma è chiaramente sviluppato su di uno spazio orizzontale che può trarre benefici dalle doppie e semplici altezze, ogni funzione trova la propria espressione sulla facciata, integrandosi al valore del patrimonio delle facciate esistenti.
Viene creato un nuovo oggetto architettonico, punto focale per la gestione di flussi su scala larga e ridotta: un volume compatto e sicuro che consente di utilizzare al meglio lo spazio offerto dagli edifici del mercato.