La Biennale dello Stretto

Forte Batteria Siacci, Italia

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La Biennale dello Stretto
Forte Batteria Siacci, Italia
2022
fotografia: ©S.Anzini
“Se è vero che i luoghi esistono grazie alle persone che li abitano, allora Forte Batteria Siacci sarà ricordato anche per la Biennale dello Stretto e per le persone che l’hanno animato perché ora è questa la sua memoria.” AF
L’allestimento de La Biennale dello Stretto non è semplicemente un progetto per accogliere oggetti d’arte e di architettura, ma la re-invenzione di un luogo.
Un intervento effimero, ma potente che riattribuisce a Forte Batteria Siacci significato, identità e dignità permanente.
Poche azioni per metterlo in scena, farlo conoscere attraverso la condivisione di pensieri, idee e sentimenti e porre le basi per il suo ritorno in vita, affinché dopo questa Biennale possano esserci cento, mille altre occasioni.
La sabbia che ricopre il pavimento della “navata d’ingresso” compensa i dislivelli del rivestimento in pietra, originale del 1888, anno in cui venne completata la costruzione del Forte, e crea un invito a condividere lo spazio.
L’imponente corridoio assume quasi la dimensione di un bacino di carenaggio, concentrando il fuoco su una prospettiva unica, quella della riflessione e del confronto (il palco per i talk), prima di disperdersi nelle stanze destinate alla mostra dei progetti raccolti attraverso la Call to Action internazionale, la Challenge ti Action rivolta agli architetti under 35 – e alle opere degli artisti.
Forte Batteria Siacci diventa una spontanea promenade nel tempo. Attraverso lo spazio trasformato, assume una monumentalità laica: la sua nuova dimensione si celebra attraverso la funzione civica.
Se è vero che i luoghi esistono grazie alle persone che li abitano, allora Forte Batteria Siacci sarà ricordato anche per la Biennale dello Stretto e per le persone che l’hanno animato perché ora è questa la sua memoria.