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Mostra Raimondo Sirotti

Atelier(s) Alfonso Femia con 500x100 inaugurano il progetto Città e arte.

Genova
Il video in cui Riccardo Sirotti racconta Raimondo Sirotti
(con interpunzioni di Alfonso Femia)

La mostra, a Villa Croce a Genova, su Raimondo Sirotti, pittore genovese, ha occupato la finestra temporale da giugno a settembre, illuminando il tempo buio della pandemia contemporanea.
In questo video il figlio di Raimondo Sirotti, Riccardo riferisce i racconti minimi, le istantanee di dialogo tra padre e figlio, non il dipingere, ma il “vedere”, non le pennellate, ma l’impasto dei colori e le vibrazioni di luce nello studio dell’artista.
A tratti si può immaginare la figura del maestro muoversi tra un quadro e l’altro – perché dipingeva più opere contemporaneamente - e pare di percepire la sua insofferenza nel dover confinare in un perimetro, quello della tela, l’emozione dell’istante e dell’occasione.
I titoli attribuiti alle narrazioni pittoriche sono talmente densi dell’intenzione visiva da essere essi stessi prose minime, forme d’arte accostate all’arte.
“La linea dentro”
“Giardini interiori”
“Vedo verde”
“Il castagno: come grandi colature di foglie sul mare”…

Alfonso Femia ascolta Raimondo, il maestro, attraverso le parole del figlio Riccardo e coglie quello che c’è oltre il limite ottico dello sguardo, dalla periferia al centro della pittura, la sensazione, l’abbaglio, il desiderio inclusi in ogni pennellata.
L’immaginario è la lente di lettura e insieme l’energia che animano il momento artistico.
Il verde, il colore di Sirotti, si declina al plurale, non solo per sperimentarne le intensità, i confini e lo sconfinamento possibile, ma per appropriarsi delle differenze e dell’invisibile. Lame di luce insediate nei dipinti li trasformano in rappresentazioni tridimensionali e dinamiche in contraddizione con la staticità e bidimensionalità della tela.
Nulla di urlato, una ribellione discreta (com’è l’ha definita Femia), le ossessioni e la grazia della comprensione e del respiro naturale in tutte le opere
Monet, il Grechetto, Discovolo, Magnasco, i grandi Maestri a cui Sirotti rende omaggio, l’appartenenza al territorio, la consapevolezza del tempo, la distonia tra realtà e verità, i percorsi narrativi fatti per l’indugio degli occhi dentro l’opera, i gesti per costruirla impressi e carichi: nel video il dialogo tra Riccardo e Alfonso è magicamente arricchito della presenza quasi fisica di Raimondo Sirotti.

Raimondo Sirotti
Profondamente ligure, l’anima pittorica di Raimondo Sirotti (1934 – 2017), maestro della seconda metà del secolo scorso, ha sempre fatto riferimento alla luce. Le sue opere sono “un dialogo tra la pittura e la luce, tra la pittura e il buio” (cit. Marco Goldin).