inside the whale

REALISMO IMMAGINARIO

“Tutto cominciò con l’edificio di ingresso al Palazzo del Ghiaccio. Un edificio senza valore e senza anima, stretto in maniera anonima tra due edifici con maggior carattere e identità. In passato erano già state fatte delle prove di lavoro con “l’anima della ceramica”, con la sua materia e soprattutto con l’arte di Danilo Trogu. Si trattava per lo più di piccoli oggetti, non intesi come strumento per immaginare l’architettura. Per l’edificio del Palazzo del Ghiaccio volevo riprendere il lavoro dei prospetti dei teatri dell’Ottocento, immaginando di proporre delle cornici dorate e/o una pensilina rivestita di ceramica. Da quella esperienza compresi, grazie all’arte di Danilo, che per alcuni progetti, in alcune fasi, questo modus operandi, questo ulteriore sguardo, questo progetto nel progetto fatto attraverso le mani, il cuore e la cultura di una altra figura, poteva aiutarci a ricercare il realismo magico o meglio immaginario, quella condizione di esplorazione tra il sogno e la realtà, tra il nostro immaginario che vuole farsi realtà e la realtà che vuole essere parte del nostro immaginario.

Il progetto, quando si stratifica di altri sguardi, mani, pensieri, ci porta altrove, ma è importante che sia un lavoro di accumulazione e va dichiarato, senza allontanarsi dalla verità. Questo processo altro, è importante e magico perché è fatto da Danilo sul nostro lavoro, ma alla fine è un suo specifico lavoro d’arte e, al contempo, l’anima del nostro progetto.

Non è il mio lavoro o il lavoro di un altro, sarebbe pretestuoso e presuntuoso e comunque se lo fosse perderebbe la magia, l’energia, la possibilità di portarci altrove. Ci farebbe stare dove siamo, solo con una cosa in più che però non ci farà “viaggiare”. É una forma di generosità reciproca, e la generosità impone, o dovrebbe almeno prevedere, di essere un atto di sincerità.

Da quell’inizio, il mio personale viaggio, in compagnia di Danilo, si accumula durante il percorso dei diversi attori della filiera del progetto, con l’obiettivo di cercare di riportare la ceramica nell’architettura, nel pensiero del progetto, nei nostri cieli, e soprattutto nei prossimi nuovi viaggi.” AF