Nuovo Waterfront

Vado Ligure, Italia

Nuovo Waterfront
Vado Ligure, Savona, Italia
2006

programma: Riqualificazione del waterfront di Vado Ligure, Savona
superficie: 135 033 m2
committente: I.P.S. Insediamenti Produttivi Savonesi, S.c.p.a
progetto: Alfonso Femia * con Rudy Ricciotti, Pietro C. Pellegrini
consulenti: Brunetto De Battè, Ori&Arienti, Studio Russo
ingegneria strutturale, impiantistica e ambientale: AI Engineering, AI Studio
viabilità e infrastrutture: C.S.T.-Pietro Gemini, Stefano Migliaro
ingegneria idraulica: Sandro Stura
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
“Ogni laconico ligure, con il suo passato e presente di mare, coltiva un suo mondo fatto di Natura Esotica, portata dal popolo dei Navigatori e dei Pirati nei secoli. Immaginare che la Natura ricca ed esotica, da sempre Ligure e Privata, possa diventare Natura Pubblica e accogliere le intimità di Vado: sedie, barche, panchine, profumi.” AF
Waterfront Vado Ligure – Approccio ambienale paesaggistico
Conformemente con quanto disposto dagli indirizzi attuativi per la valorizzazione urbana dell’affaccio portuale di Vado Ligure, considerando le modifiche in atto nel sistema infrastrutturale di transito e di penetrazione sia verso il porto che alle aree di servizio retroportuale, si può ipotizzare la completa pedonalizzazione della viabilità costiera (via Aurelia), creando in questo modo un grande spazio pubblico lineare con aree verdi, affacci a mare, attrezzature collettive e servizi.

Lo spostamento del traffico veicolare consentirà la ricomposizione tra la città ed il suo waterfront, mettendo a sistema l’insieme di spazi aperti che si aprono verso il mare, e configurando un vasto parco-promenade che fungerà da da tessuto connettivo ed elemento ordinatore del paesaggio costiero. Questo ampia passeggiata alberata fungerà inoltre da interfaccia tra le attività urbane del lungomare (e in generale dell’intero centro abitato) e le funzioni situate lungo la banchina o a ridosso della porzione a spiaggia, con particolare riferimento al tratto di waterfront su cui insistono attività di rimessaggio e di servizio al piccolo diporto, che troveranno organica ricollocazione nella zona del nuovo approdo nautico nell’estremo levante dell’area di progetto. L’arenile verrà opportunamente approfondito, così da aumentare lo spazio per la fruizione della piccola nautica e facilitare la balneazione.
Nel grande parco lineare alle aree pavimentate si alterneranno isole verdi e filari arborei. Il progetto del verde terrà conto dei riferimenti locali, ed in particolare del giardino novecentista che contraddistingue tanta parte del litorale ligure.
Le specie arboree ed arbustive saranno quindi scelte tra le essenze autoctone della macchia mediterranea, ma si riserverà un certo spazio anche alla componente esotica (con peculiare riguardo alle specie decorative ed alle diverse varietà di palmizi), che è appunto uno dei tratti caratteristici dei giardini primonovecenteschi realizzati in Liguria (e in generale anche delle architetture vegetali caratteristiche dei lungomare storici).
In corrispondenza del punto in cui il Torrente Segno si immette nel mare, il verde potrà inoltre subire una sorta di “contaminazione” con specie tipiche degli alvei fluviali, rimarcando in questo modo l’innesto di un elemento naturalistico nel contesto fortemente antropizzato del lungomare.
Il verde assumerà diversi gradi di permeabilità a seconda dei contesti: in particolare, nei pressi della nuova piattaforma si realizzerà una barriera ecologica e funzionale, così da attenuare gli impatti paestistico-ambientali indotti dalle attività portuali. Si garantiranno la protezione acustica, la separazione visiva e la sicurezza tra la piattaforma e il retroporto, anche tramite eventuali modellazioni planoaltimetriche del terreno ed altri opportuni accorgimenti.
La vegetazione esistente verrà tutelata e valorizzata. In particolare, si salvaguarderanno tutti gli esemplari di elevato valore botanico e ambientale, sia per quel che concerne le dimensioni che per quanto riguarda l’età ed il portamento.