

















Nuovi parchi urbani-territoriali
Ospitaletto (BS), Italia
2017
programma: Studio di fattibilità per la realizzazione di un grande parco pubblico extraurbano sovracomunale e di un nuovo palazzetto dello sport
superficie: 35 ha (parco) + 7 400 m2 (complesso sportivo)
committente: Comune di Ospitaletto
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
progettazione paesaggistica: Michelangelo Pugliese
modello: ©Atelier(s) Alfonso Femia
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
Ospitaletto (BS), Italia
2017
programma: Studio di fattibilità per la realizzazione di un grande parco pubblico extraurbano sovracomunale e di un nuovo palazzetto dello sport
superficie: 35 ha (parco) + 7 400 m2 (complesso sportivo)
committente: Comune di Ospitaletto
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
progettazione paesaggistica: Michelangelo Pugliese
modello: ©Atelier(s) Alfonso Femia
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
“Gocce che si uniscono a foglie, zolle, creano percorsi continui, intrecciati, e costruiscono stanze, radure, ambiti, dove ritrovare pause, momenti di incontro, attività sportive, per il tempo libero, essenze e trattamenti a colture agricole affinché il territorio insegni e produca i suoi valori.” AF
Le gocce urbane e le foglie territoriali costruiscono un futuro di dialogo tra territorio e città.
“Occorre cominciare a ripensare la città insieme al suo territorio e il territorio come strumento fondativo e invariante della città.
Territori, infrastrutture, città, natura e architettura devono poter dialogare tra di loro per costruire un disegno capace di stabilire vincoli e regole, che possano gestire e/o indurre il processo di metamorfosi che il tempo può e deve creare per la “crescita” dei luoghi, delle nostre città.
Crescita in primis per noi significa evoluzione qualitativa, di uso, di relazione, al fine di creare un sistema di luoghi di destinazione che permettano alle città di vivere in sintonia con il proprio territorio e al territorio di essere sempre la risorsa principale per una città.
Occorre pensare Ospitaletto Futura attraverso due azioni strategiche: una reale, pragmatica che deve saper affrontare problematiche ambientali e urbane; l’altra atta a trovare occasioni di sviluppo e di realizzazione di “centralità” urbane e di paesaggio all’interno del suo territorio.
Pensiamo che un “filo verde”, un sistema molecolare continuo, un sistema vitale come l’acqua e le sue gocce puntuali, possa mettere a sistema aree ora vicine ma anche “lontane”. Un sistema di percorsi ciclopedonali permette di attraversare da nord a sud e da est a ovest la città, sino al suo sconfinamento nel territorio.
Gocce che si uniscono a foglie, zolle, creano percorsi continui, intrecciati, e costruiscono stanze, radure, ambiti, dove ritrovare pause, momenti di incontro, attività sportive, per il tempo libero, essenze e trattamenti a colture agricole affinché il territorio insegni e produca i suoi valori.
Il sistema, così, da reale e pragmatico racconta un immaginario appartenente a tutti noi per rimando visivo, di natura, di uso, di storia, di memoria.
Il masterplan strategico, sulla base delle sue invarianti fondative, risulta in grado di dialogare con la materia più difficile del progetto: il tempo.
Una visione capace di rispondere al presente e al futuro, per una città che possa pensare e costruire la sua metamorfosi anno dopo anno, nel tempo con il tempo. ”
Alfonso Femia
“Occorre cominciare a ripensare la città insieme al suo territorio e il territorio come strumento fondativo e invariante della città.
Territori, infrastrutture, città, natura e architettura devono poter dialogare tra di loro per costruire un disegno capace di stabilire vincoli e regole, che possano gestire e/o indurre il processo di metamorfosi che il tempo può e deve creare per la “crescita” dei luoghi, delle nostre città.
Crescita in primis per noi significa evoluzione qualitativa, di uso, di relazione, al fine di creare un sistema di luoghi di destinazione che permettano alle città di vivere in sintonia con il proprio territorio e al territorio di essere sempre la risorsa principale per una città.
Occorre pensare Ospitaletto Futura attraverso due azioni strategiche: una reale, pragmatica che deve saper affrontare problematiche ambientali e urbane; l’altra atta a trovare occasioni di sviluppo e di realizzazione di “centralità” urbane e di paesaggio all’interno del suo territorio.
Pensiamo che un “filo verde”, un sistema molecolare continuo, un sistema vitale come l’acqua e le sue gocce puntuali, possa mettere a sistema aree ora vicine ma anche “lontane”. Un sistema di percorsi ciclopedonali permette di attraversare da nord a sud e da est a ovest la città, sino al suo sconfinamento nel territorio.
Gocce che si uniscono a foglie, zolle, creano percorsi continui, intrecciati, e costruiscono stanze, radure, ambiti, dove ritrovare pause, momenti di incontro, attività sportive, per il tempo libero, essenze e trattamenti a colture agricole affinché il territorio insegni e produca i suoi valori.
Il sistema, così, da reale e pragmatico racconta un immaginario appartenente a tutti noi per rimando visivo, di natura, di uso, di storia, di memoria.
Il masterplan strategico, sulla base delle sue invarianti fondative, risulta in grado di dialogare con la materia più difficile del progetto: il tempo.
Una visione capace di rispondere al presente e al futuro, per una città che possa pensare e costruire la sua metamorfosi anno dopo anno, nel tempo con il tempo. ”
Alfonso Femia