Abitare “IN” Quality: Milano Lambrate
Milano, Italia
2020
programma: Concept planivolumetrico di un complesso residenziale nell’area sita in Milano, Via Sbodio 9
superficie totale: 5 737 m2
committente: Milano Living s.r.l.
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
paesaggio: Michelangelo Pugliese
ingegneria strutturale: CEAS s.r.l.
ingegneria impiantistica e costi: FOR Engineering
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
Milano, Italia
2020
programma: Concept planivolumetrico di un complesso residenziale nell’area sita in Milano, Via Sbodio 9
superficie totale: 5 737 m2
committente: Milano Living s.r.l.
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
paesaggio: Michelangelo Pugliese
ingegneria strutturale: CEAS s.r.l.
ingegneria impiantistica e costi: FOR Engineering
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
“L’abitare deve saper costruire un paesaggio e non solo dell’architettura. Il paesaggio non è solo dimensione naturale, ma percezione, comfort visivo, capacità di rendere sempre differente la relazione tra artificio e natura.” AF
Il nuovo progetto residenziale per via Sbodio riguarda la riconversione di un’importante area, attualmente utilizzata come edificio di produzione/magazzino, in nuovi spazi dedicati alla residenza.
l’area di progetto si trova tra via Massimiano e via Sbodio, nel quartiere di lambrate attualmente caratterizzato da importanti interventi di riqualificazione urbana e di trasformazione, capaci modificare la percezione di tale parte della città che oramai non è più da considerarsi come “periferica” rispetto a Milano, ma come suo tutt’uno.
Il progetto si è sviluppato partendo dallo studio e dal rispetto dei vincoli urbanistici che insistono sul lotto.
Dalla quantità di superficie realizzabile nel lotto ai vincoli geometrici di distanze dagli edifici limitrofi si è delineato il punto di partenza su cui impostare le idee progettuali descritte nei capitoli successivi.
Relativamente ai vincoli urbanistici il progetto prevede l’utilizzo di 1mq di SL su 1mq di superficie fondiaria. In questo modo si potrà sviluppare un’importante densità che il progetto prevede di utilizzare interamente all’interno del lotto, senza prevedere alcun tipo di perequazione. le regole urbanistiche, tra cui la norma dei 60 gradi e l’altezza massima raggiungibile dal cono dell’aeroporto di linate, oltre la decisione di collocare una maggiore metratura sul lato ovest del lotto (con affaccio verso il centro di Milano), ha determinato le volumetrie dei due edifici.
Il rispetto della linea di cortina, richiesto oltretutto dalla normativa, permette di posizionare i due edifici lungo la linea di confine est e ovest del lotto.
In questo modo si verrà a delineare un impianto ottimamente orientato (con affacci per le residenze est- ovest) e la definizione di un “luogo” centrale, tra i due edifici, più intimo e collettivo allo stesso tempo.
Tale spazio definirà una sorta di corte aperta/giardino/parco delimitato dai due edifici e completamente di pertinenza dei futuri abitanti degli immobili.
l’area di progetto si trova tra via Massimiano e via Sbodio, nel quartiere di lambrate attualmente caratterizzato da importanti interventi di riqualificazione urbana e di trasformazione, capaci modificare la percezione di tale parte della città che oramai non è più da considerarsi come “periferica” rispetto a Milano, ma come suo tutt’uno.
Il progetto si è sviluppato partendo dallo studio e dal rispetto dei vincoli urbanistici che insistono sul lotto.
Dalla quantità di superficie realizzabile nel lotto ai vincoli geometrici di distanze dagli edifici limitrofi si è delineato il punto di partenza su cui impostare le idee progettuali descritte nei capitoli successivi.
Relativamente ai vincoli urbanistici il progetto prevede l’utilizzo di 1mq di SL su 1mq di superficie fondiaria. In questo modo si potrà sviluppare un’importante densità che il progetto prevede di utilizzare interamente all’interno del lotto, senza prevedere alcun tipo di perequazione. le regole urbanistiche, tra cui la norma dei 60 gradi e l’altezza massima raggiungibile dal cono dell’aeroporto di linate, oltre la decisione di collocare una maggiore metratura sul lato ovest del lotto (con affaccio verso il centro di Milano), ha determinato le volumetrie dei due edifici.
Il rispetto della linea di cortina, richiesto oltretutto dalla normativa, permette di posizionare i due edifici lungo la linea di confine est e ovest del lotto.
In questo modo si verrà a delineare un impianto ottimamente orientato (con affacci per le residenze est- ovest) e la definizione di un “luogo” centrale, tra i due edifici, più intimo e collettivo allo stesso tempo.
Tale spazio definirà una sorta di corte aperta/giardino/parco delimitato dai due edifici e completamente di pertinenza dei futuri abitanti degli immobili.