






Angers (Francia)
concorso 2024
programma: Riqualificazione della biblioteca universitaria Belle-Beille ad Angers (spazi di lavoro, lettura e studio), realizzazione del Museo delle Femminismo e di un laboratorio dedicato ai grandi eventi
superficie: 6.314 m2
cliente: Rectorat Académie Pays de la Loire
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia
ingegneria strutturale, impiantistica, economista: BETOM Ingénierie
ingegneria ambientale: Cap’terre
acustica: Peutz & Associés
economia circolare dei rifiuti: Inaxe
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
Rispondere alla richiesta di progettazione è per noi l’opportunità di riconsiderare l’uso della biblioteca tradizionale, proponendo un progetto che valorizzi l’esperienza degli utenti, la funzionalità e l’impatto urbano del programma nel campus di Belle-Beille. L’approccio alla spazialità e alle atmosfere, infatti, non si limita a una questione puramente architettonica: la fluidità dei percorsi, la connessione degli spazi, l’intimità, l’insonorizzazione, la segnaletica, il gioco di colori e materiali sono tutti aspetti che contribuiscono a creare un ambiente di qualità e a rafforzare la visibilità del progetto.
Abbiamo quindi definito diverse azioni, partendo da quella fondamentale della facilità di circolazione: libera e intuitiva. In un programma che raggruppa più poli che agiscono in sinergia, la questione dei percorsi, dei punti di riferimento e della visibilità ci è sembrata centrale. Per questo motivo, abbiamo riorganizzato la gerarchia degli accessi verticali per migliorare l’orientamento: un’architettura chiara e ben strutturata favorisce l’accesso facile e diretto all’offerta culturale del programma. La passerella è stata progettata per creare un flusso dinamico che riorganizza le circolazioni e offre viste aperte grazie ai parapetti traforati. I due scalini, inizialmente perpendicolari alla strada interna, sono stati rimossi e spostati al centro della passerella, diventando la scalinata principale. Insieme alla biblioteca a doppia altezza, questi scalini contribuiscono a creare un punto di incontro, un riferimento che promuove il ruolo di “piazza” urbana all’interno del progetto. Puntando su questi spazi atipici e accessori, che costituiscono l’ossatura del progetto, incoraggiamo le interazioni sociali.
Per completare il nostro approccio, abbiamo lavorato per migliorare la visibilità degli accessi alle scale secondarie, invertendo la loro direzione. Questo renderà possibile, dalla strada interna, l’accesso diretto alle scale secondarie senza modificare il percorso. Questa modifica consente di dividere chiaramente le funzioni e di ottimizzare al meglio lo spazio disponibile nella biblioteca.
Nella passerella, abbiamo inserito delle celle di lavoro sospese, in grado di ospitare da 4 a 8 persone. Questi spazi, concepiti come alcove indipendenti, creano zone di lavoro aggiuntive e ridanno vita alla strada interna, poco sfruttata inizialmente. Proporre spazi di lavoro atipici significa anche creare un ambiente più stimolante, che favorisca l’apprendimento, la collaborazione e gli scambi.
Infine, gli spazi per conferenze e incontri, allineati alla passerella sospesa al primo piano, sono stati progettati con pareti vetrate per favorire la permeabilità visiva tra i flussi e l’animazione degli spazi chiave della biblioteca. Per quanto riguarda le atmosfere, abbiamo scelto di richiamare il colore delle facciate utilizzando un verde dalle tonalità morbide, per garantire un ambiente favorevole alla concentrazione.