Nuova Scuola per l’Europa

Parma, Italia

Nuova Scuola per l’Europa
Parma, Italia
2009

programma: Nuova Scuola per l’Europa: complesso scolastico di 1.182 alunni (scuola materna, elementare, media e superiore), campi sportivi, 2 palestre, 2 mense, biblioteca, auditorium, edificio direzionale
> superficie totale: 67 154 m2
> scuola materna: 2 000 m2
> scuola primaria: 1 350 m2
> scuola secondaria – primo grado: 2 475 m2
> scuola secondaria – secondo grado: 3 825 m2
> spazi comuni: 1 800 m2
> auditorium: 750 m2
> palestre: 2 200 m2
> mense: 1 000 m2
> biblioteca: 500 m2
> verde: 55 000 m2
> parcheggi: 7 600 m2
> campi sportivi: 635 m2
committente: Società di trasformazione urbana spa
progetto: Alfonso Femia * con
ingegneria strutturale e geotecnica: Favero e Milan Ingegneria spa
ingegneria impiantistica: HC Hospital Consulting spa
viabilità e infrastrutture: AI Engineering srl
geologia: Terzigni Carlo
consulenti: LAND Milano srl (progettazione paesaggistica), S.T.E. srl (sicurezza e cantierizzazione)
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
“L’organizzazione funzionale degli edifici scolastici avviene per blocchi che, seppure di dimensioni e forma analoghe, nel loro aggregarsi generano configurazioni diverse, rendendosi riconoscibili attraverso un trattamento specifico della pelle esterna.” AF
La strategia di progetto si identifica nella costruzione di un grande parco tematico costituito da una concatenazione di luoghi naturalistici caratterizzati dalla diversità delle dimensioni, della forma e della varietà di essenze.
La successione degli spazi dedicati all’insegnamento e alla crescita individua i giardini didattici tematizzati attraverso attività specifiche legate alle diverse tappe di apprendimento dall’infanzia all’adolescenza. L’organizzazione funzionale degli edifici scolastici avviene per blocchi che, seppure di dimensioni e forma analoghe, nel loro aggregarsi generano configurazioni diverse, rendendosi riconoscibili attraverso un trattamento specifico della pelle esterna (materica per gli edifici scolastici, trasparente e riflettente per le funzioni collettive). I diversi edifici assumono un carattere estroverso, con frequenti contatti diretti tra gli spazi interni e quelli esterni, riconducendo così ad una percezione unitaria.