Polo scolastico a Palermo
Palermo, Italia
2017
programma: Progetto per una scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media con palestra e mensa, parcheggio, aree verdi e parcheggi
superficie totale:
> SUL: 6 786 m2
> Spazi aperti: 13 287 m2
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
Palermo, Italia
2017
programma: Progetto per una scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media con palestra e mensa, parcheggio, aree verdi e parcheggi
superficie totale:
> SUL: 6 786 m2
> Spazi aperti: 13 287 m2
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia
“I cerchi che compongono e modellano il complesso scolastico appaiono ora come figura compiuta, quando essa esprime in modo riconoscibile il primo grado di formazione della scuola d’infanzia, ora come concavità aperte, quando i semicerchi definiscono gli spazi di relazione e di gioco degli altri due gradi scolastici (le elementari e le medie).” AF
Il sito per il nuovo polo scolastico nell’area Sud di Palermo si configura come un punto di snodo all’interno di un paesaggio dicotomico costituito da un piccolo agglomerato urbano, le linee infrastrutturali e un ampio sistema rurale.
L’area di sedime si colloca lungo la strada che conduce verso la costa e che struttura il costruito. Il disegno dei campi, affiancati come a comporre un’opera di Boetti, definiscono il carattere del luogo e riescono a fagocitare la disgregazione urbana. Questa forte connotazione del sistema agricolo, l’assenza di una struttura urbana chiara a cui conformarsi, un rapporto privilegiato con il mare, suggeriscono il tema della configurazione degli spazi aperti come elemento di condizionamento degli spazi didattici e di conseguenza dell’architettura.
Reinterpretando alcuni modelli urbani della città di Palermo e aspirando ad amplificare l’essenza poetica di questa dimensione rurale, il principio insediativo adottato si fonda sull’idea di un sistema di corti comunicanti tra loro, capaci di raccogliere gli elementi caratterizzanti questo paesaggio, assorbendoli in un nuovo spazio di mediazione tra bambino e ambiente.
La traduzione formale del tema avviene e si concretizza attraverso un processo che, a partire la modellazione di una piastra, di dimensioni confrontabili con i tappeti agricoli circostanti, racchiude e disegna le aree esterne. Tramite la sottrazione di massa per gradi alcune figure circolari conformano degli spazi declinati in rapporto alle scuole che devono rappresentare.
I cerchi che compongono e modellano il complesso scolastico appaiono ora come figura compiuta, quando essa esprime in modo riconoscibile il primo grado di formazione della scuola d’infanzia, ora come concavità aperte, quando i semicerchi definiscono gli spazi di relazione e di gioco degli altri due gradi scolastici (le elementari e le medie). Ne deriva un insieme di corti aggregate che si rivolge ad inquadrare le trame rurali o l’orizzonte che si perde nel mare, temi di sfondo dei nuovi scenari scolastici.
L’area di sedime si colloca lungo la strada che conduce verso la costa e che struttura il costruito. Il disegno dei campi, affiancati come a comporre un’opera di Boetti, definiscono il carattere del luogo e riescono a fagocitare la disgregazione urbana. Questa forte connotazione del sistema agricolo, l’assenza di una struttura urbana chiara a cui conformarsi, un rapporto privilegiato con il mare, suggeriscono il tema della configurazione degli spazi aperti come elemento di condizionamento degli spazi didattici e di conseguenza dell’architettura.
Reinterpretando alcuni modelli urbani della città di Palermo e aspirando ad amplificare l’essenza poetica di questa dimensione rurale, il principio insediativo adottato si fonda sull’idea di un sistema di corti comunicanti tra loro, capaci di raccogliere gli elementi caratterizzanti questo paesaggio, assorbendoli in un nuovo spazio di mediazione tra bambino e ambiente.
La traduzione formale del tema avviene e si concretizza attraverso un processo che, a partire la modellazione di una piastra, di dimensioni confrontabili con i tappeti agricoli circostanti, racchiude e disegna le aree esterne. Tramite la sottrazione di massa per gradi alcune figure circolari conformano degli spazi declinati in rapporto alle scuole che devono rappresentare.
I cerchi che compongono e modellano il complesso scolastico appaiono ora come figura compiuta, quando essa esprime in modo riconoscibile il primo grado di formazione della scuola d’infanzia, ora come concavità aperte, quando i semicerchi definiscono gli spazi di relazione e di gioco degli altri due gradi scolastici (le elementari e le medie). Ne deriva un insieme di corti aggregate che si rivolge ad inquadrare le trame rurali o l’orizzonte che si perde nel mare, temi di sfondo dei nuovi scenari scolastici.