Università di Nantes

Nantes, Francia

Edificio universitario e di ricerca sul campus della Scuola Centrale di Nantes
Nantes, Francia
2019

programma: Demolizione e ricostruzione di una università e edificio adibito alla ricerca per la Scuola Centrale di Nantes (ECN) e l’Accademia Marittima Francese (ENSM) sul campus della Scuola Centrale di Nantes: auditorium, aule, aule per simulazione e uffici amministrativi
> superficie demolizione: 1 316 m2
> superficie ricostruzione: 4 184 m2
committente: Rectorat de Nantes
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
ingegneria strutturale: Betom Ingénierie
ingegneria impiantistica: Betom Ingénierie
ingegneria ambientale: Cap’terre
scenografia: Créafactory
acustica: Groupe Gamba
economisti: Betom Ingénierie
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
“Demolire un edificio esistente che fa parte di un sistema unitario, con un’identità chiara e forte.
Realizzare un nuovo edificio, sullo stesso sito, che sviluppa legami reali con le costruzioni esistenti, con il luogo, con il paesaggio.
Rimanere al confine tra paesaggio naturale e paesaggio minerale.
Legarsi al luogo e godersi la sua luce, la sua natura, i suoi spazi generosi.
Perché cambiare la musica quando suoniamo lo stesso pentagramma?
Perché cambiare rotta quando si desidera arrivare allo stesso porto?” AF
Demolire un edificio esistente che fa parte di un sistema unitario, con un’identità chiara e forte.
Realizzare un nuovo edificio, sullo stesso sito, che sviluppa legami reali con le costruzioni esistenti, con il luogo, con il paesaggio.
Rimanere al confine tra paesaggio naturale e paesaggio minerale.
Legarsi al luogo e godersi la sua luce, la sua natura, i suoi spazi generosi.
Perché cambiare la musica quando suoniamo lo stesso pentagramma?
Perché cambiare rotta quando si desidera arrivare allo stesso porto?
Crediamo che l’edificio C debba dialogare con l’esistente.
Non deve rappresentare un punto di rottura ma un elemento capace di mettere in valore la relazione tra il piano terra e il parco. Deve raccontare una storia, e per fare ciò, è dotato di facciate che si declinano in maniera differente a seconda dell’esposizione alla luce del sole o della posizione…
In questo modo, l’edificio si mostra come se fosse sempre esistito in quel luogo per offrire valore aggiunto al sistema esistente.
Tuttavia, questo nuovo insieme vedrà la propria qualità e le proprie prestazioni aumentate di dieci volte, e questo, al servizio del campus della Scuola Centrale.
Trama, ritmo, sequenza, trasparenza, semi-trasparenza, opacità. La materia racconta la capacità dell’edificio di reagire alla luce per renderla viva e parte del luogo.
La luminosità dei percorsi interni crea un rapporto immediato ed efficace con l’uso dell’edificio, sia piano per piano che nel suo complesso. Il nucleo centrale diventa quindi la colonna vertebrale delle specifiche destinazioni (auditorium nella RDC, sale di simulazione al primo piano e uffici amministrativi al secondo piano).
La materia è sia vibrante che opaca. La natura così “entra” nella facciata sud, cercando continuità con il parco.
Il piano terra è aperto e coperto, lì dove l’ingresso dell’auditorium e delle classi sono direttamente accessibili. L’auditorium possiede un collegamento diretto con il parco.
Non è una semplice giustapposizione di scatole ma un luogo con un cuore aperto alla natura e alla luce, servito da un sistema verticale che evidenzia le varie aree dell’edificio.
Un edificio con la propria identità.
Un’identità a cui appartenere.
Un’appartenenza con cui identificarsi.