Nuovo centro direzionale della Regione Siciliana
Palermo, Italia
2020
programma: Nuovo Polo direzionale della Regione Siciliana e servizi al nuovo quartiere
> superficie totale: 36 000 m2
> superficie polo direzionale: 80 000 m2
> superfici a servizio: 35 000 m2
> superficie parcheggio interrato: 55 000 m2
committente: Regione Siciliana
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con Metrogramma
paesaggisti: WALD
ingegneria strutturale, impiantistica e ambientale: BG Ingénieurs Conseils
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
Palermo, Italia
2020
programma: Nuovo Polo direzionale della Regione Siciliana e servizi al nuovo quartiere
> superficie totale: 36 000 m2
> superficie polo direzionale: 80 000 m2
> superfici a servizio: 35 000 m2
> superficie parcheggio interrato: 55 000 m2
committente: Regione Siciliana
progetto: Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con Metrogramma
paesaggisti: WALD
ingegneria strutturale, impiantistica e ambientale: BG Ingénieurs Conseils
immagini: ©Atelier(s) Alfonso Femia & Diorama
“Un edificio che rappresenta politicamente una regione deve rappresentare simbolicamente anche il suo territorio, le sue risorse, i suoi colori, le sue specificità, i suoi sogni, la sua luce.
” AF
Il progetto non si pone semplicemente come un semplice intervento architettonico collocato sul territorio ma ambisce a diventare un vero e proprio connettore della città, una nuova opportunità anche per la mobilità del quadrante nord di Palermo, un vero e proprio progetto urbano per la sua capacità di riconnettere una parte frammentata della città.
La densità architettonica può essere un tema complesso che si risolve in maniera pragmatica e funzionale, allo stesso tempo Ë l’occasione di poter mettere a confronto emergenze urbane e territoriali di una città.
Il progetto ricerca cosi una sequenza di rapporti “naturali”, assecondando i vincoli, per ricercare un dialogo urbano territoriale che possa essere guida di forme e rapporti compositivi e che si plasma con l’ambiente, il suo esporsi al sole, alle ombre, il suo essere “preesistenza” che ospita la natura e diventa dimensione sia territoriale che pubblica.
Abbiamo immaginato un frame più che un edificio, una costruzione di ombre e luce, pi˘ che riflessi e specchiature. Abbiamo immaginato che appartenesse alla terra, come una preesistenza del tempo, con un colore rosso come la terra fertile e più profonda. Abbiamo immaginato che il frame con la sua geometria ritmata e le sue minime eccezioni, possa essere il naturale habitat di incontro tra le diverse espressioni della natura e l’artificio creato dall’uomo. Un edificio che rappresenta politicamente una regione non può non rappresentare simbolicamente il suo territorio, le sue risorse, i suoi colori, le sue specificità, i suoi sogni, la sua luce.
La densità architettonica può essere un tema complesso che si risolve in maniera pragmatica e funzionale, allo stesso tempo Ë l’occasione di poter mettere a confronto emergenze urbane e territoriali di una città.
Il progetto ricerca cosi una sequenza di rapporti “naturali”, assecondando i vincoli, per ricercare un dialogo urbano territoriale che possa essere guida di forme e rapporti compositivi e che si plasma con l’ambiente, il suo esporsi al sole, alle ombre, il suo essere “preesistenza” che ospita la natura e diventa dimensione sia territoriale che pubblica.
Abbiamo immaginato un frame più che un edificio, una costruzione di ombre e luce, pi˘ che riflessi e specchiature. Abbiamo immaginato che appartenesse alla terra, come una preesistenza del tempo, con un colore rosso come la terra fertile e più profonda. Abbiamo immaginato che il frame con la sua geometria ritmata e le sue minime eccezioni, possa essere il naturale habitat di incontro tra le diverse espressioni della natura e l’artificio creato dall’uomo. Un edificio che rappresenta politicamente una regione non può non rappresentare simbolicamente il suo territorio, le sue risorse, i suoi colori, le sue specificità, i suoi sogni, la sua luce.