Campus Bio-medico di Roma
Trigoria (RM), Italia
2018
programma: Masterplan per il nuovo campus bio-medico di Roma
superficie totale: 105 724 m2
committente: Università Campus Bio-medico di Roma
Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
Landscape design: Michelangelo Pugliese
MEP & Structures: bms progetti srl
Energy & Sustainability: BG Ingénieurs Conseils SA
Mobility & Infrastructures: Transitec + IQuadro Ingegneria srl
Economic estimate: FOR Engineering Architecture
Local architect: Studio bv36
immagini: ©AF517 & ©Diorama
Trigoria (RM), Italia
2018
programma: Masterplan per il nuovo campus bio-medico di Roma
superficie totale: 105 724 m2
committente: Università Campus Bio-medico di Roma
Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia con
Landscape design: Michelangelo Pugliese
MEP & Structures: bms progetti srl
Energy & Sustainability: BG Ingénieurs Conseils SA
Mobility & Infrastructures: Transitec + IQuadro Ingegneria srl
Economic estimate: FOR Engineering Architecture
Local architect: Studio bv36
immagini: ©AF517 & ©Diorama
“Immagina un progetto per il campus ma anche per il territorio. Un progetto portatore di attrattività, qualità della vita, istruzione, sport e lavoro.
Immagina la città di domani. Il progetto come relazione immersiva, attraverso sequenze continue di corridoi verdi, radure, filari alberati, soste, piste ciclabili, cortili, passeggiate, piazze, giardini …
La doppia natura del progetto, caratterizzata dalla forte presenza di elementi naturali e di aree ‘edificate’, ha definito i principi con cui è stato sviluppato il masterplan.” AF
Immagina la città di domani. Il progetto come relazione immersiva, attraverso sequenze continue di corridoi verdi, radure, filari alberati, soste, piste ciclabili, cortili, passeggiate, piazze, giardini …
La doppia natura del progetto, caratterizzata dalla forte presenza di elementi naturali e di aree ‘edificate’, ha definito i principi con cui è stato sviluppato il masterplan.” AF
L’obiettivo del Concorso riguarda lo sviluppo di un progetto dell’Università Campus Bio-Medico di Roma (UCBM) secondo due diverse scale: il masterplan, che interesserà tutte le aree di proprietà sia edificate che da sviluppare da qui al 2045 e il focus architettonico, che riguarda il disegno architettonico delle prime nuove funzioni e servizi da realizzare a breve termine.
Entrambe le scale di progetto dovranno tenere in considerazione la presenza di edifici esistenti con i quali confrontarsi, oltre ad un confronto con un contesto naturale di grande valore come la riserva di Decima Malafede.
L’area di progetto si trova infatti su un limite tra due realtà ben distinte: da una parte l’agglomerato costruito di Trigoria, dall’altra la riserva naturale dei Decima Malafede che si caratterizza per suoi 6.000 ettari di superficie.
Il campus si trasforma quindi in una sorta di filtro, di passaggio tra due realtà ben differenti, enfatizzando il carattere di porosità che nutre il progetto del masterplan.
Seppure spesso, parlando di Campus, si possa immaginare tale spazio come una sorta di spazio altro, isolato rispetto al contesto nel quale questo si inserisce, il progetto vuole in qualche modo rovesciare tale concezione creando uno spazio completamente aperto verso il proprio contesto.
Entrambe le scale di progetto dovranno tenere in considerazione la presenza di edifici esistenti con i quali confrontarsi, oltre ad un confronto con un contesto naturale di grande valore come la riserva di Decima Malafede.
L’area di progetto si trova infatti su un limite tra due realtà ben distinte: da una parte l’agglomerato costruito di Trigoria, dall’altra la riserva naturale dei Decima Malafede che si caratterizza per suoi 6.000 ettari di superficie.
Il campus si trasforma quindi in una sorta di filtro, di passaggio tra due realtà ben differenti, enfatizzando il carattere di porosità che nutre il progetto del masterplan.
Seppure spesso, parlando di Campus, si possa immaginare tale spazio come una sorta di spazio altro, isolato rispetto al contesto nel quale questo si inserisce, il progetto vuole in qualche modo rovesciare tale concezione creando uno spazio completamente aperto verso il proprio contesto.