Zugliano (VI)
2010-2013
Menzione Speciale al LIGNIUS Concorso Architettura Made in Italy (2017)
programma: progetto di una scuola elementare a Zugliano (Vicenza)
superficie totale: 3 500 m2 (di cui 1 000 m2 di corte interna)
committente: Comune di Zugliano
progetto: Alfonso Femia * con Diego Peruzzo, Sandro Cavalieri
ingegneria strutturale: IQuadro Ingegneria srl
ingegneria impiantistica e ambientale: Ai Engineering srl
modello in ceramica: Danilo Trogu
fotografia: ©E.Caviola
libro: “Una scuola per Zugliano”
Progettare, costruire una scuola è un evento pubblico.
Abbiamo perciò immaginato un edificio che fosse insieme rappresentativo, funzionale e riconoscibile; dotato di una capacità di dialogare con il territorio e il paesaggio, ma protetto e protettivo.
Il progetto nasce dagli elementi territoriali: la linea orizzontale del lotto, il suo verde, il profilo delle montagne, delle colline e il cielo.
Il tema del progetto è di dialogare con la natura, la realtà, allo scopo di costruire un edificio pubblico rappresentativo e funzionale, ovvero un impianto capace di dichiarare la sua appartenenza al contesto, rafforzandone le caratteristiche. L’identità.
A questo scopo, abbiamo ritenuto immaginare un edificio che fosse rappresentativo e funzionale insieme, riconoscibile e semplice, dotato di una capacità di dialogare con il territorio, il paesaggio, ma protetto e protettivo.
Il progetto nasce da due elementi territoriali:
– la linea orizzontale del lotto, la sua pulizia e “semplicità” (terreno libero da altri edifici, nessuna variazione di quota, semplicità di accesso)
– il profilo delle montagne e delle colline
Il tema del progetto è sfruttare queste condizioni allo scopo di costruire un edificio rappresentativo e funzionale, in termini di uso e di manutenzione.
La lettura della tradizione territoriale, e del tema di un edificio isolato di una certa dimensione, ci ha portato a immaginare di perseguire la via della semplicità geometrico/compositiva, che fosse capace di “costruirsi nel luogo e di costruire il luogo”, ovvero un impianto che fosse capace di dichiarare la sua appartenenza al contesto, rafforzandone le caratteristiche proprie.
Così, a livello planimetrico, si è deciso di unire questa spinta verso la semplicità compositiva ad una esigenza funzionale e sociale propria del tema della scuola (il cortile, lo spazio aperto protetto) e ad una tradizione storica (la corte palladiana, l’aia agricola, il cortile): un edificio a pianta quadrata con uno spazio interno, grande, simbolico ed espressivo.
La volontà di immaginare un dialogo con il profilo delle colline e delle Alpi, ci ha spinto a un’idea di profilo dell’edificio quasi a tenda, a piramide aperta, proprio in corrispondenza della corte interna. Così, il tetto dell’edificio, che all’esterno è l’elemento caratterizzante e riconoscibile della scuola, si alza, si apre e si separa in corrispondenza della corte stessa, allo scopo di rendere “visibile” la sua struttura, e dichiarare un “cuore pulsante”, gioioso, giocoso, colorato, allegro dell’edificio.